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Le copertine dei Calendari degli Architetti, Designer e Artisti 2016, 2018, 2019 e 2020   (clicca sulle immagini)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
         

 

Anni 2000

   Concluse le sperimentazioni di produzione dei primi anni '90,  con la “Oggetti/Progetti Design Edizioni” e poi con la collezione “Artdesign”, esperienze che prevalentemente miravano a chiarire il rapporto tra momento ideativo e momento produttivo, soprattutto dal punto di vista del designer, inteso come agente preposto al coordinamento di tutte le complesse fasi del processo,  si comprese la necessità di indagare ancora una volta, e più approfonditamente, le potenzialità dell'intero ciclo produttivo artigianale.   
   Ciò in  relazione sia ad un rinnovamento  delle  scelte  e  della   qualità culturale degli aspetti formali, che ad un adeguamento a nuove strategie di mercato che, pur non rinnegando i tradizionali canali collegati alla bottega, non disdegnassero la proposizione dei nuovi prodotti ad una più vasta platea anche nazionale. Va aggiunto che in quegli anni sviluppai un particolare interesse per la lavorazione ceramica che, pur essendo stata oggetto di attività di progettazione fin dalle origini del mio percorso creativo, solo a partire dalla metà degli anni '90 divenne anche un impegno esecutivo privilegiato e costante.

  La concomitanza tra l’interesse per tale espressione e la necessità di acquisire maggiori e più dirette conoscenze di gestione del mercato artigianale, unitamente all’entusiasmo generato dalle mutate condizioni politiche, favorirono la decisione di dare vita, dal 1997 al 2001,
ad 'Artètèca (1) (con l'accento indifferentemente sulla prima o sulla seconda “e”), uno studio – laboratorio nel ritrovato centro antico della città che era luogo di cultura, di produzione, di confronto e di vendita, dove arte, artigianato e design si incontravano per interagire con allievi, con gli altri artigiani e per proporsi al pubblico.
  Quel laboratorio, grazie proprio alle caratteristiche intrinseche ed alla natura della lavorazione ceramica, nacque anche con l'intento di concentrare nell'unica figura del designer – artigiano la gestione ed il controllo dell'intero ciclo produttivo. Questo nuovo percorso di ricerca, intimamente collegato alla ceramica, divenne l’espressione privilegiata raggiungendo risultati interessanti e mise in secondo piano l’attenzione per gli altri materiali, la cui progettazione fu in parte rallentata.
    Arteteca stimolò la nascita importanti rapporti di collaborazione culturale (proseguiti a lungo anche dopo la chiusura del Laboratorio nel 2001) con altre botteghe artigiane, con associazioni di categoria e con alcune Istituzioni che mostrarono particolare interesse per l'ipotesi di uno sviluppo, in termini di qualità ed innovazione, del comparto artigianale artistico. (2)
   Ciò consentì, nel corso degli anni 2000-2014,  di condurre una analisi approfondita sulla condizione del soprannominato artigianato artistico e di proporre una prima fase di interazione, in maniera molto più allargata di quanto non fosse già stato fatto in precedenza, tra momento dell’ideazione e momento operativo, puntualmente verificata sia attraverso occasioni propositive, come l’organizzazione di grandi mostre o la partecipazione a  fiere nazionali, che la sperimentazione di introduzione nel mercato attraverso la creazione di forme di associazionismo e consorzi di piccole imprese.
   Intanto, conclusa l’esperienza laboratoriale, e mentre si conduceva l’indagine riguardante la produzione, fu avviata una nuova esperienza di ricerca, con il gruppo Chiajastudio (3), per l’individuazione di nuovi stimoli progettuali, dai quali potesse scaturire un design adeguato ai tempi e a quella che sembrava profilarsi come la nuova condizione del settore di riferimento. A tale scopo furono riprese ed affrontate con intenti innovativi antiche tematiche, come d’altra parte furono studiati nuovi ambiti di intervento.
   Sul piano dello sviluppo di ipotesi  progettuali gli anni 2000, nel complesso, si rivelarono particolarmente stimolanti anche, e forse soprattutto, per l'attenzione dedicata, oltre alla ceramica che confermava la sua centralità,  anche ai materiali trattati nel passato quali, ad esempio, il legno, il rame e l'ottone, l'acciaio in lastre o tubi, il vetro etc.
Ne risultò
una notevole produzione di progetti di design, diretta conseguenza di ricerche tematiche svolte sia individualmente che  in gruppo.
   Alcuni di questi progetti furono realizzati, consentendo ulteriori riflessioni e verifiche, come nel caso del tavolino basso Onda e dei candelieri in legno e ottone, realizzati per “Artdesign 2002”, o per il progetto Vaso Alto, in ferro ramato e ceramica per “Artdesign 2004”; o ancora per  la Colonna –Porta CD realizzato per la mostra “Alberi” tenutasi al Castel dell’Ovo nel 2005 a Napoli o per la seduta Ciuccio, progettata con Lorenzo Santaniello nel 2006 e presentata a “Perché non vi sedete?” mostra a cura di Silvia Sfrecola Romani a Velletri e poi al Festival delle Arti di Villa Fogliano (LT) e poi ancora alla mostra “Polis” alla galleria Nea di Napoli.
   Vi fu in quegli anni anche una assidua partecipazione a diversi Concorsi Nazionali di Design, come ad esempio il Neri Award o il "Premio Vico Magistretti” per De Padova, per i quali furono progettati oggetti, complementi d'arredo, elementi e moduli di Arredo urbano, spesso in collaborazioni con altri architetti.
   Tuttavia non tutti i progetti degli anni 2000 hanno avuto la possibilità di essere realizzati, benché in molti casi, per ideazione e innovazione, meritevoli di una sperimentazione che ne completasse e convalidasse l’iter progettuale. Questi progetti non sono certamente meno validi di quelli realizzati e, per quanto rimasti sulla carta, vanno resi noti e studiati poiché, oltre ad essere la testimonianza di una scelta culturale viva e costantemente sostenuta, sono certamente portatori di stimoli per quanti volessero proseguire un percorso creativo che possa tener conto di tali esperienze.

 

 

(1)      Il laboratorio fu aperto e gestito inizialmente con Sergio Spataro e Roberto Sanchez che, tuttavia, dopo appena un anno abbandonarono il progetto.

(2)     A partire dal 1998 si stabilirono rapporti di collaborazione con la Confartigianato, si realizzarono importanti mostre ed esposizioni curate da  Antonella Inferrera, si garantì la presenza degli artigiani, degli artisti e dei designer alle varie edizioni del Maggio dei Monumenti, la principale manifestazione culturale della città.

3) Vì3) Chiajastudio era uno studio d’architettura aperto con i colleghi architetti Sossio Petrossi ed Ernani Vigneri. A quest’ultimo, dopo pochi mesi, subentrò l’architetto Antonio Guerra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


2002 - Tavolino e candelabri legno e ottone cromato - "Artdesign"


2003 - Progetti per il Concorso "NeriAward" -  elementi d'arredo urbano (con Sossio Petrossi e Lorenzo Santaniello)

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


2003 -Tavolino "Ellisse" in  ottone e vetro


2003 - tavolino "Treangoli", ottone e vetro


2004 - Tavolino "Eight", acciaio brunito e ottone

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


2004 - "VasoAlto", ceramica e acciaio ramato


2005 - "Le Petit" - tavolini bassi in essenze varie


2005 - Espositore in acciaio ramato

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


2005 - "roTable", progetto Concorsocon L. Santaniello


2006 - "Ciuccio, seduta legno e rame (mostra "Perchè non vi sedete?)


2006 - "Etager", complemento toletta, legno laccato

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

2006 - "Tondo", complemento in legnovetro e acciaio

2006 -  "Negro", tavolino basso legno e cristallo, finiture ottone

2006 - "Minilibreria", legno e ottone

 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


2006 - "Panka" - Concorso Morelato


2006 - "Te movi" - seduta d'arte


2007 - Seduta Concorso De Padova con Guerra e Santaniello

 
 

                                       

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
2007 - Casserttiera Concorso De Padova con Guerra e Santaniello


2007 - "Comò" Concorso De Padova con Guerra e Santaniello

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  2015 - "Komodino" complemento letto - legno e acciaio cromato

2016 - "Komodo" - contenitore, legno ,acciaio brunito, ottone

2016 - "Tripode Hat", servomuto legno e rame

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   

2016 - "Tripode Lux" - lampada da terra legno e rame

2018 - Progettp panchins legno e acciaio, inserti in acciaio ramato

   
         
         
   

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