Page 5 - LIBRO FARE DESIGN
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Disco con la frase insieme a molti altri famosi architetti, in
di Ettore Sottsass
(da AA.VV. questi anni di ricerca.
Maestri del design, Diceva: "Mi arrabbio quando mi dicono che
B. Mondadori, 2005).
sono un artista; cioè, non mi arrabbio, ma
sono fondamentalmente un architetto''.
Condividevo allora e condivido ancora
oggi pienamente questa idea.
Ma va chiarito subito che, in essa, non c'è
alcuna presunzione, nè alcuna volontà
di stilare graduatorie con le quali stabilire
eventuali primati di categoria.
Sottsass intendeva dire, ed io
aderisco, che l'artista ed il
designer (o l'architetto) seguono
percorsi diversi per raggiungere
forse gli stessi obiettivi e che la
competizione, ove mai nascesse,
dovrebbe essere costruttiva e
tesa alla realizzazione di una
fattiva e positiva collaborazione.
lo, però, mi sento di aggiungere,
facendo riferimento alla mia
personale esperienza ed al mio
personale percorso creativo, di aver scelto,
addirittura, di rimanere un passo
indietro, di preferire un atteggiamento se
non proprio di sudditanza, quantomeno di
assoluta accoglienza dell'arte e delle istanze
degli artisti, al ne di elevare il mio
approccio.
Questo ha richiesto, naturalmente, la
riduzione a elementi solo apparentemente
di secondo piano di due capisaldi della
cultura del progetto della mia generazione:
l'idea di funzione ed il prevalere della
ragione. In realtà nulla è stato eliminato, si è
solo trattato di rivedere la metodologia
progettuale di base.
Sempre ho ritenuto necessario, memore
delle ricerche e delle sperimentazioni svolte
all’atto della nascita dell’industria moderna
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