Page 10 - LIBRO FARE DESIGN
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volontari e coscienti riferimenti culturali importanti. Sono, in essi,
infatti leggibili citazioni frequenti alle opere di Le Corbusier e Alvar
Aalto, come nel caso dei tubolari d'acciaio cromato e delle fasce
lignee curvate della poltroncina mutuata dal sedile di un'auto da
corsa; o riferimenti a Charles Rennie Mackintosh ed alla cosiddetta
scuola liberty della linea spezzata come si nota negli arredi dello
Studio Archimass di Napoli; o ancora una chiara memoria del
neoplasticismo come si evidenzia nelle poltroncine rosse della
Gioielleria Vig o in quelle bianche con la scrivania per lo Studio
Popoli, o inne uno sguardo divertito al movimento radical come
accennato nella lampada in lamiera Casco. Tuttavia questo
approccio, benchè piuttosto incline all'ortodossia e ancora troppo
prossimo agli apprendimenti scolastici, già denunciava quella sottile
ironia che, sviluppata ed afnata nel tempo, avrebbe fortemente
caratterizzato la produzione successiva.
Né mancava, sebbene in nuce, l'idea di territorialità (2) intesa come
patrimonio culturale da valorizzare e riutilizzare ai ni di un suo
inserimento nella contemporaneità. Di ciò sono testimonianza sia la
serie di piccoli oggetti per la scrivania in legno di abete, essenza
economica e facilmente reperibile, per la quale la fase ideativa,
piuttosto coraggiosa, prevedeva poi una lavorazione afdata a
semplici modalità ed altrettanto semplici tecnologie disponibili, quali
erano il taglio a sega circolare e la fresatura per la creazioni di
incastri; sia ancora la serie di mobili per bambini Poli che, basata su
soluzioni di design prevalentemente grache, prevedeva la
sagomatura di pannelli di multistrato marino naturale o bilaminato in
Print su disegni Archizoom, tutti semilavorati di cui era garantita una
agevole reperibilità. Va aggiunto che, questa serie, in particolare,
rappresentò forse il primo vero esperimento di design, in senso
metodologico e di aggancio con la realtà di mercato, sia per la
tematica di nicchia prescelta, che per il corretto utilizzo delle limitate
potenzialità produttive esistenti.
(1)- In particolare noi tutti fummo inuenzati da Modo, rivista di cultura del progetto pubblicata dal 1977 ai primi
mesi del 2006 dalla casa editrice milanese Editoriale Modo. Fu fondata nel 1977 insieme ad altri da Alessandro
Mendini, esponente di punta del radical design italiano, che l'ha diretta no al 1979. Successivamente la rivista fu
diretta da: Franco Raggi, Andrea Branzi, Cristina Morozzi e Almerico De Angelis.
(2)- Ugo La Pietra, architetto, designer e artista italiano, noto come curatore delle mostre sperimentali e culturali per
la rassegna veronese Abitare il Tempo, a lungo si è occupato della fondamentale importanza delle risorse culturali
territoriali, soprattutto in relazione con la cultura del progetto. Ha diretto molte riviste, tra le quali ricordiamo in
particolare Area, Abitare con l'Arte e Artigianato tra arte e design.
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