Page 7 - MAX PENSARE IL DESIGN
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E se ciò alla fine è accaduto solo in parte
(nuovi approcci e nuove soluzioni, talvolta
filtrate da coscienze creative “altre”, sono
comunque penetrate nella comune idea di
“design”) e sebbene l'obiettivo di una tipicità
del “design napoletano”, in termini estetici
ma anche economici, non sia stato (ancora)
raggiunto, credo che si sia tuttavia
dimostrato come dietro a tutto questo
percorso ci sia stato un “pensiero”, una
elaborazione razionale, quasi una bozza di
“disciplina” che, sviluppando il tema
dell'aggancio con la cultura (in senso ampio)
del contesto, ha presentato come possibile e
realizzabile un nuovo e più stimolante futuro
per la città e per il Sud.
Questo “design pensato” trova la sua
massima corrispondenza proprio negli
schizzi, nei disegni preparatorii, idee
trasformate in lievi, e talvolta difficilmente
riconoscibili, segni grafici: essi sono la prima
fase importante e tormentata del progetto,
sono la prima “proiezione” del pensiero.
Ne sono la rappresentazione primaria e
sincera, non ancora inquinata dai limiti
dell'umano ”fare”, e sono la prova tangibile
della nascita di un'idea.
Meritano, pertanto, di essere mostrati e
vivere di vita propria, lasciando una traccia in
piena autonomia, al pari di ogni altra
espressione artistica.
Massimo De Chiara
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