Page 6 - MAX PENSARE IL DESIGN
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Riccardo Dalisi, Almerico de Angelis, Filippo
                     Alison, il cui messaggio si propagò, in breve
                     lasso di tempo, ad una più ampia platea di
                     intellettuali e allievi, che “da Palazzo Gravina
                     uscì il fulcro di questa nuova ondata espressiva.
                     La consapevolezza di non essere più il centro di
                     una possibile nuova visione urbanistica, se non
                     in  una  posizione  subalterna  rispetto  agli
                     interessi  della  classe  politica  dominante,
                     strettamente  legata  ai  promotori  della
                     speculazione edilizia (il film di Rosi, ‘Le mani
                     sulla  città’,  docet),  portò  i  futuri  architetti  a
                     riversare le proprie attenzioni sul Design, come
                     unica via operativa per riconciliare la propria
                     libido creativa con il patrimonio antropologico-
                     culturale del territorio”. (cfr. G.Pedicini op.cit).
                     Da  allora,  il  sogno  di  poter  utilizzare  la
                     creatività  per  il  riscatto  sociale  è  diventata
                     l'idea guida per il lavoro di singoli e gruppi di
                     operatori culturali ed artisti che, intendendo il
                     design come strumento idoneo per stimolare
                     profondi  cambiamenti  dal  basso,  evitando
                     insani rapporti di relazione con le istituzioni
                     (se non in termini di utilizzo), hanno svolto
                     ricerche  autonome,  messo  a  punto  nuove
                     teorie  e  realizzato  perfino  coraggiose
                     sperimentazioni  al  fine  di  tentare  di
                     raggiungere  i  loro  obiettivi:  ricucire  la
                     relazione con l'arte, valorizzare le specificità
                     culturali del territorio, puntare con maggior
                     forza  al  rinnovamento  del  rapporto  tra
                     ideazione e produzione, mediante la messa a
                     sistema di un referente produttivo alternativo
                     ad un’industria in crisi soprattutto di idee.


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