Page 22 - LIBRO FARE DESIGN
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elementi dell'universo abitativo divenivano, grazie al design, i suggeritori di un
diverso modo di connettere la tradizione con la modernità.
E' il caso di mobili come il tavolo Nova, presentato nel 1985 a Napoli alla
mostra di Villa Patrizi Immagini del design Napoletano, realizzato dalle abili
mani dell'ebanista Antonio Della Corte (Baronissi-SA) in noce nazionale
con accessori in ottone; o della toletta Sissi, presentata alla mostra Design
in legno nell'89 a Napoli e poi selezionata per il Mobile della Fantasia del
Triveneto Design, realizzata in ciliegio ed iroko con piano in marmo grecia;
o ancora della cassettiera Lola, inserita nella collezione la Casa ad Arte
della Oggetti/Progetti snc nell'89 e presente poi anche alla mostra Abitare
con l'Arte a Milano, in noce con piano in marmo verde; o la colonna
portapiante Piantana, in noce nazionale, marmo e ottone . Ma è anche il
caso di una serie di oggetti come i candelabri in legno o in ottone e rame,
o ancora i vassoi ed i vari piccoli complementi per la tavola in legno e
ottone. Oggetti questi ultimi nati da alcune ricerche, come quelle intitolate
Gli oggetti del sole o I Segni in Festa, con cui si indagava sulle diverse
lavorazioni al tornio sia del legno che delle lamiere di ottone e rame.
Per concludere questo rapido excursus sulle esperienze di quegli anni è
possibile notare che, alla base dell'idea di design della prima metà del
decennio, la ricerca guardava, in veste di referente produttivo, ad un
artigianato di basso prolo, ma ampiamente diffuso sul territorio e che,
pertanto, fosse recuperabile ed utilizzabile in termini di indotto di base;
dall'85 in poi, invece, l'interesse si spostò verso un artigianato di eccellenza
che, sebbene presente in maniera limitata, poteva garantire una più
elevata qualità progettuale ed esecutiva. Divenne chiaro, a quel punto,
che il designer del sud, vivendo tale particolare condizione in tale
particolare situazione, andava prolandosi come elemento essenziale per
la attuazione di strategie estremamente diversicate e complesse, con il
compito di governare un processo che, partendo dal progetto, giungeva
alla distribuzione nale dell'oggetto, attraversando tutte le fasi intermedie
con la gestione delle diverse anime della produzione e degli intricati
meccanismi che regolavano il mercato, no alla vendita del prodotto.
(1) - Oggetti /Progetti Uno – Prima Mostra del Nuovo Design Napoletano-Napoli, Studio Archimass, 1983. Alla mostra
parteciparono, oltre a Massimo De Chiara, altri quattordici giovani architetti: Gino Anselmi, Sergio Attanasio, Carlo
Cuomo, Giuseppe Damore, Antonio Esposito, Francesco Esposito, Claudio Gambardella, Vito Migliaccio, Vincenzo
Russo, Silvana Santagada, Lorenzo Santaniello, Roberto Serino, Davide Vargas, Ernani Vigneri. Il catalogo, realizzato
dall'Archimass Edizioni, si avvalse dei contributi di Ela Caroli, Lucio Morrica, Nicola Pagliara, Gerardo Pedicini.
(2) - G. Pedicini: “Un’esperienza da non dimenticare” in M. De Chiara, Ceramiche 1974 – 2014- Napoli 2015.
(3) - Nel 1985 nacque a Napoli il primo Laboratorio di Design, promosso e organizzato dall'Archimass che coinvolse
oltre a Massimo De Chiara, Fabrizio Ciancaleoni, Antonio Esposito, Lorenzo Santaniello, Ernani Vigneri anche 13
strudenti di Architettura o dell’Accademia: Giancarlo Artese, Mariella Ciotola, Francesco De Rosa, Angela D'Onofrio,
Francesco Gaudioso, Francesco Iannella, Paolo Loffredo, Paolo Maddalena, Giusi Molea, Francalma Nieddu, Valeria
Pegge, Massimo Vellucci - ed ancora numerosi architetti, designer e Docenti della facoltà: Gino Anselmi, C.Cuomo e
S.Ler , Salvatore Cozzolino, Bruno del Monaco, Vincenzo Giglio , Lucio Morrica, Sandro Raffone.
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