Page 55 - LIBRO FARE DESIGN
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del  Laboratorio  nel  2001),  con  altre  botteghe  artigiane,  con
                 associazioni  di  categoria  e  con  alcune  Istituzioni  che  mostrarono
                 particolare interesse all'ipotesi di uno sviluppo, in termini di qualità ed
                 innovazione, del comparto artigianale artistico. (3)
                 Ciò consentì, nel corso degli anni 1997-2014,   di condurre una
                 analisi  approfondita  della  condizione  del  soprannominato
                 artigianato artistico  e di proporre una prima fase di interazione, in
                 maniera molto più allargata di quanto non fosse già stato fatto in
                 precedenza,  tra  momento  dell'ideazione  e  momento  operativo,
                 puntualmente vericata sia attraverso occasioni propositive, come
                 l'organizzazione  di  grandi  mostre  o  la  partecipazione  a  ere
                 nazionali,  che  la  sperimentazione  di  introduzione  nel  mercato
                 attraverso la creazione di forme di associazionismo e consorzi di
                 piccole imprese.
                 Intanto, conclusa l'esperienza laboratoriale, e mentre si conduceva
                 l'indagine  riguardante  la  produzione,  fu  avviata  una  nuova
                 esperienza  di  ricerca,  con  il  gruppo  Chiajastudio  (4),  per
                 l'individuazione  di  nuovi  stimoli  progettuali,  dai  quali  potesse
                 scaturire un design adeguato ai tempi e a quella che sembrava
                 prolarsi come la nuova condizione del settore di rferimento.
                 A  tale  scopo  furono  riprese  ed  affrontate  con  intenti  innovativi
                 antiche tematiche, come d'altra parte furono studiati nuovi ambiti di
                 intervento.
                 Sul piano dello sviluppo di ipotesi e suggerimenti progettuali gli anni
                 2000,  nel  complesso,  si  rivelarono  particolarmente  stimolanti
                 anche,  e  forse  soprattutto,  per  l'attenzione  dedicata,  oltre  alla
                 ceramica  che  confermava  la  sua  centralità,    anche  ai  materiali
                 trattati nel passato quali, ad esempio, il legno, il rame e l'ottone,
                 l'acciaio in lastre o tubi, il vetro etc.
                 Materiali  il  cui  riutilizzo,  supportato  da  una  rinnovata  necessità
                 espressiva,  si  rivelò  particolarmente  interessante  e  stimolante,
                 raggiungendo in qualche caso, risultati certamente positivi.
                 Ne risultò una notevole produzione di progetti di design, diretta
                 conseguenza di ricerche tematiche, di volta in volta concordate,
                 svolte sia individualmente che  in gruppo.
                 Alcuni  di  questi  progetti  furono  realizzati,  consentendo  ulteriori
                 riessioni e veriche, come nel caso del tavolino basso Onda, in
                 ciliegio americano e piano soprelevato in vetro sagomato,  e dei
                 candelieri in legno tornito e ottone cromato, realizzati in occasione
                 di Artdesign 2002, o per il progetto Vaso Alto, con traliccio in ferro
                 ramato e contenitore  conico  in  ceramica,  per la settima rassegna

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