La
programmazione della art-gallery dell'Archimass,
attività sviluppata ad integrazione delle altre
iniziative laboratoriali e culturali, si è svolta
durante un lungo periodo che, dal 1983 (l’anno
precedente era però stata ospitata una prima mostra di
Francesco Esposito pittore napoletano), giunge, talvolta
con modalità e approcci differenti ma sempre tenendo
conto delle premesse, fino ai nostri giorni.
Detta programmazione, sia pure con qualche breve
interruzione determinata da eventi di necessità, si è
nel tempo concentrata soprattutto su tre grandi aree
tematiche. Tali aree di intevento prevedevano una puntuale azione di rilevamento delle
risorse territoriali potenzialmente coinvolte nel
fenomeno “design meridionale”; la costante analisi del
rapporto design/arte, attinente all'ambito ideativo/progettuale
e in relazione al rapporto design/artigianato
(in funzione della possibile attività produttiva)
e, infine, ma di
pari importanza, la ricerca e la promozione di quei
creativi, emergenti e non, il cui lavoro, per quanto
affrontato con le più diverse espressioni artistiche, si
rivelava utile allo sviluppo degli obiettivi del gruppo.
Le sedi dell'Archimass che hanno ospitato gli eventi
espositivi, esclusa la sede di Via Petrarca nella quale
si svolse tutta la fase di approccio iniziale atta a
definire il percorso da seguire, sono state diverse.
Iniziando dallo studio vomerese di Via Cimarosa, per poi
passare a Via Palasciano (Riviera di Chiaia), poi ancora
a Palazzo Spinelli di Laurino ed “Arteteca”,
studi–laboratorio nel centro antico della città.
Le più recenti esperienze espositive si sono tenute,
fino al 2002, presso il Chiajastudio di Via Martucci,
per poi passare, dopo una fase di coinvolgimento
istituzionale, all'utilizzo di pazi esterni fino agli anni 2016 –
2020. |