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“Disco sfrenato”
Sfrenato boschetto da scrivania
Oggi si sperimenta in ogni campo, dal buongiorno alla buonanotte, ognuno
nei suoi tempi e nei suoi spazi.
E tornando da una notte nel bosco, o meglio da quello verticale, il suono dei
rami e i profumi del muschio, gli infiniti mutevoli colori, ancora nell’anima e
negli occhi, immersa nella musica contemporanea della città che pur esiste,
convivenza riuscita se pur costosa, tra spazio costruito e natura addomesti-
cata, parte la mia sperimentazione personale, forzatamente ispirata da una
imprevista sosta per una aggiustatina ai freni sfrenatamente partiti.
Taratata… ed ecco a voi il mio piccolo spazio natura da scrivania, o come mi
piace chiamarlo “sfrenato boschetto” da scrivania.
E’ piccino, mutevole, cromatico, a tratti monotono, tremendamente ecologi-
co, accogliente e includente, della giusta dimensione e abbastanza disordina-
to da produrre allegria se occorre. E’ quanto basta per essere il ricordo di un
emozione vissuta, una poesia ascoltata, un profumo, un sorriso lontano. E’
una cartolina sulla scrivania, un gioco da smontare e ricreare, se si vuole, da
vivere con coraggio e senza, apparenti, costrizioni.
Ed è così che un disco dei freni di una, ancor bella ma sfrenata macchina fe-
lice, la mia, compagna di grandi avventure è ancora qui a raccontare le storie
che mi piace ascoltare.
E tra un caffè e un bicchiere di vino, i pensieri dondolano tranquilli prima di
prendere “ la via loro”, le idee saltano di ramo in ramo, felici di poter andare
in giro a confrontarsi con le altre.
Intorno il mondo continua, sfrenatamente, a girare.
in questa pagina:
schizzo del Discco Sfrenato
fotomontaggio del doppio disco
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